“Dal buio” di Paolo Berni: l’incredibile viaggio di Leo
“Dal buio” è l’avvincente esordio letterario di Paolo Berni.
Ci sono storie che ti prendono grazie a uno stile di scrittura intrigante o per merito di un personaggio particolarmente affascinante, o ancora per il tipo di vicenda che viene narrata, e che fa immergere profondamente il lettore tanto da non voler più smettere di leggere: “Dal buio”, l’esordio letterario di Paolo Berni, riesce ad avvincere per tutti e tre i motivi.
“Dal buio” di Paolo Berni, una ventata di aria fresca
La sua scrittura – cruda, esplicita, tagliente e a volte sboccata – è una ventata di aria fresca e sa catturare con intelligenza e ironia; i dialoghi sono ben gestiti e perfettamente calati nel periodo storico in cui è ambientata l’opera – i primi anni Novanta.
Succede quindi che il protagonista Leo e il suo gruppo di amici in età preadolescenziale parlino di ciò che era in voga a quei tempi – sia in termini di vestiario che di cultura pop – menzionando film iconici, videogiochi che hanno fatto la storia e serie televisive che hanno influito profondamente sull’immaginario dei giovani di quegli anni, come Twin Peaks.
Il protagonista
E arriviamo a Leo: un tredicenne creativo e tormentato, in piena elaborazione del lutto per la morte del suo amato nonno; Leo è un protagonista molto intenso che, nonostante la sua giovane età, analizza attentamente le sue emozioni, perdendosi a volte in esse. L’oscurità è sua compagna, e lo si vede dalle macabre raffigurazioni che sembra quasi costretto a dipingere – «Non riusciva mai a decidere se i suoi disegni fossero un prodotto della sua fantasia o se in qualche modo esistessero già da prima»; il dolore per la perdita del nonno, inoltre, lo conduce a mettersi spesso nei guai, incurante delle conseguenze delle sue azioni. Leo vive nella fittizia Petram, un luogo isolato, protetto da un bosco alquanto inquietante dove può capitare di vivere pericolose avventure.
La storia
E veniamo al terzo punto di forza di questo thriller psicologico: la storia narrata; Leo, con il suo gruppo di fedeli amici chiamato “La Fratellanza”, vive praticamente tra la sala giochi e il bar del paese, tra una partita a Final Fight e una rissa con le bande rivali. Un giorno arriva Rebecca, l’unica a battere il suo record nel videogioco preferito: questa ragazzina lo affascina sin da subito, diventando in seguito il motore delle sue coraggiose scelte.
Questa vicenda, infatti, che in principio sembra la classica storia di formazione, si tramuta in un incubo paranormale in cui Leo uscirà dal suo corpo, costretto in un letto d’ospedale dopo un pestaggio, per compiere dei viaggi astrali per risolvere il mistero della sparizione di Rebecca, e per svelare i segreti che si celano sotto la tranquilla apparenza di Petram.
Di Luisa Cicconardi
Contatti
Luisa Cicconardi, triestina di nascita, vive e lavora stabilmente a Roma. Laureata in lettere moderne alla Sapienza, collabora da diversi anni con numerose riviste letterarie e magazine culturali di ogni zona d’Italia. Dal 2014 si occupa anche di editing. Organizza nel Lazio e in Toscana presentazioni di libri e firma copie nei caffé letterari e nelle librerie con le quali collabora stabilmente.