Addio “I love New York”: la Grande Mela cambia logo dopo 46 anni
I love New York, l’iconico logo risalente al 1977 e inventato da Milton Glaser, cambia veste. Coniato in un momento difficile per la metropoli americana è diventato uno dei brand più conosciuti a livello mondiale.
I love New York: un simbolo americano apprezzato in tutto il mondo
Non importa in quale città del mondo ci si trovi. È sempre possibile incontrare persone che indossano t-shirt o cappelli con la scritta “I love New York”. Per non parlare dei portachiavi e degli innumerevoli gadget presenti in molte abitazioni. Un’icona, dunque, apprezzata e richiesta ovunque. Come è noto “Love” è rappresentato da un cuore, mentre della Grande Mela sono indicate soltanto le due iniziali. Dopo 46 anni il brand inventato dal grafico Milton Glaser cambia veste.
Il nuovo logo e le motivazioni alla base del restyling
A motivare tale scelta il crescente impegno della società civile sul fronte del volontariato e della solidarietà. Negli ultimi anni si è infatti voluto mettere l’accento sul superamento dell’individualismo per perseguire una dimensione più comunitaria del vivere cittadino. È nata così la campagna “We love NYC”, patrocinata da Partnership for New York City. Si tratta di un’organizzazione senza scopo di lucro a cui afferiscono oltre 300 amministratori delegati di alcune tra le principali imprese basate nella Grande Mela.
Il nuovo brand di New York
Il cambiamento sarà di lieve entità, senza che questo privi di significato l’iniziativa. “We love NYC” sarà dunque il brand che troveremo prossimamente su souvenir e materiale per i turisti. “I love New York” verrà quindi declinato al plurale, mentre la “C” finale vuole rimarcare l’importanza della collettività cittadina.
Un restyling, quello del brand newyorkese, avvenuto prima che potesse festeggiare mezzo secolo. Ciò a dimostrazione di quanto il cambiamento e l’innovazione siano la stella polare della metropoli americana. Il vecchio logo, realizzato quando la città era afflitta da un alto tasso di criminalità e violenza, rimette al centro i cittadini e il loro impegno verso il prossimo. Una richiesta di partecipazione e di volontariato che fa ben sperare in un Paese sempre più polarizzato e alle prese con pesanti sperequazioni. L’auspicio è che gli americani possano incanalare le proprie strabordanti energie al servizio di chi ne ha più bisogno. Una necessità sempre più impellente visti i tempi particolarmente drammatici in cui stiamo vivendo.
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