K-drama mania, quelli da non perdere
I k-drama sono sempre più diffusi e conosciuti, ma quali sono quelli da vedere assolutamente?
La k-wave continua inarrestabile ad abbattersi su fasce sempre più ampie della popolazione, coinvolgendo musica, cinema e serie tv. Sono sempre più numerose, infatti, le vittime del fascino della cultura asiatica, quella coreana in particolare. Tutto è iniziato con il successo globale dei BTS, la band k-pop che ha scalato le classifiche di tutto il mondo, destando l’interesse della popolazione femminile occidentale che si è affacciata sul fantastico universo dei k-drama, le serie tv coreane.
K-drama. Qual è il segreto del successo di queste serie?
Secondo alcuni si tratta semplicemente di un fenomeno estetico virato alla ricerca della bellezza perfetta di questi interpreti coreani dai lineamenti delicati e dalla pelle assurdamente levigata. Beh, gli attori e le attrici sono belli davvero, le pelli sono perfette e i visi sono puliti, ma si tratta davvero solo di questo? È più probabile, piuttosto, che a esercitare un tale fascino sul pubblico siano la bellezza e la delicatezza non tanto dei visi, quanto dei modi.
In ogni k-drama che si rispetti, infatti, non c’è spazio per questioni effimere e carnali di sesso, i protagonisti si amano, a volte da subito, senza nemmeno accorgersene. Gli uomini sono galanti e pronti a difendere la donna che amano letteralmente usando il proprio corpo come scudo e le donne riescono a farsi rispettare, senza mai perdere la compostezza e la femminilità. Alle passionali scene di sesso spinto a cui i film figli del filone di 50 sfumature ci hanno abituati si sostituiscono scene infinitamente lunghe di sguardi e leggeri sfioramenti di mani. I fraintendimenti e i colpi di scena non mancano, ma solitamente è il destino a fare da guastafeste, gli innamorati sono privi di ogni tossicità, nei secoli dei secoli. Le intenzioni sono chiare, i sentimenti tangibili, la purezza incontestabile (il trash, anche ma who cares?).
Ma quali sono i titoli da guardare assolutamente per farsi trascinare nel fantastico mondo dei k-drama?
I k-drama da guardare su Netflix
Crash Landing On You
K-drama nell’essenza, Crash Landing On You non segue le classiche dinamiche del genere e si cimenta in un discorso controverso e particolare: il conflitto e le differenze tra Corea del Nord e Corea del Sud. Yoon Se-Ri è una ricca imprenditrice sud-coreana e a causa di un chimerico incidente con il paracadute, si trova dall’altro lato del confine, direttamente tra le braccia del capitano nord-coreano Ri Jeong-Hyeok. Il loro è un amore impossibile ma a cui i due non riusciranno a sottrarsi. Dopo la visione di questa serie sarete pronti a giurare amore eterno al k-world.
La regina delle lacrime
Tra i titoli più amati e visti di tutti i tempi, La Regina delle Lacrime non parla di un inarrestabile amore a prima vista e di una relazione che nasce da imprevisti bizzarri e colpi di scena surreali. L’amore inarrestabile c’è, gli imprevisti bizzarri e i colpi di scena surreali anche, ma al centro della storia non c’è una relazione nascente, ma un matrimonio sull’orlo del divorzio. È possibile riuscire a far sbocciare nuovamente un sentimento tra due coniugi che non ci credono più? Nei k-drama si può, eccome se si può. Il tutto contornato da personaggi strambi e tutti gli elementi tipici e squisitamente stereotipati del genere. Una piccola delizia.
It’s Okay Not To Be Okay
Torniamo al filone degli incontri speciali che cambiano la vita: Moon Gang-Tae è un infermiere che dedica la sua vita alla cura del fratello affetto da autismo, Ko-Moon Young è una scrittrice di libri per l’infanzia affetta da un disturbo antisociale di personalità. Tra i due nasce subito una profonda intesa, voluta, si scoprirà poi, dal destino. Sarà grazie a questo legame che entrambi riusciranno a intraprendere un percorso di guarigione interiore. Un drama perfetto per credere nella forza dell’amore. E non dimenticate i fazzoletti.
Avvocata Woo
Ritorna il tema dell’autismo, ma questa volta affrontato in una chiave completamente diversa. La protagonista ha la sindrome di Asperger, un’intelligenza fuori dal comune, una passione incontenibile per balene e cetacei e un’insolita paura per le porte scorrevoli. Un po’ Ally McBeal, un po’ Suits e un po’ The Good Doctor, questo k-drama affronta con leggerezza e ingegno il delicato tema dell’integrazione di una persona affetta da autismo in una società prettamente abilista. E il tutto senza drammi, ma con pungente ironia. Imperdibile.
L’alternativa di Prime Video
Marry My Husband
È vero, Netflix è stata la prima piattaforma streaming a credere fermamente nei k-drama e ci ha decisamente visto lungo. Oggi, però, in tanti si stanno adeguando, fornendo agli spettatori valide alternative. È il caso di Marry My Husband, tra gli ultimi titoli del catalogo Prime Video. Più che di una pura e tenera storia d’amore, il punto di partenza di questa serie è la vendetta: dopo aver scoperto di essere malata e in fin di vita, Kang Ji-Won coglie in flagrante il pigro e perfido marito e la sua migliore amica durante un rendez-vous romantico, fino a perdere la vita nella colluttazione che ne segue. Tuttavia il destino – sempre lui – decide di metterci lo zampino e scaraventa la donna indietro nel tempo, dieci anni prima. Kang Ji-Won giura a se stessa vendetta. Ma cosa succederà quando la sua strada incrocerà quella del timido collega Yoo Ji-Hyuk? No spoiler.
Di Titta De Vita
Laureata in Scienze della Comunicazione, è un’appassionata di storie. Divoratrice di libri, dipendente dalle serie tv, adoratrice del cinema. La sua missione è una soltanto: convertire chiunque incroci sul suo cammino al mondo telefilmico.