Su Sky Arte un docu-film sulle meraviglie delle catacombe di Napoli
Dopo ‘Il Sistema Sanità’ il nuovo documentario ‘Le Catacombe di Napoli’ testimonia la rinascita del rione napoletano, fra gestione dal basso e alta formazione: “Possiamo diventare un modello per altre realtà”, ci dice il regista Andrea De Rosa.
L’obiettivo appariva chiaro già oltre 10 anni fa, quando nel cuore del Rione Sanità è iniziata l’esperienza di Padre Antonio Loffredo, parroco ed ispiratore di questa storia di riscatto: coinvolgere quanto più possibile i giovani nella creazione e gestione di nuove iniziative legate al territorio e alla storia del loro quartiere.
Nasceva così la cooperativa sociale ‘La Paranza’, che da allora offre un percorso guidato, a metà fra “viaggio esperienziale”, (com’è stato più volte definito) e cultura, che porta visitatori e turisti attraverso le catacombe di San Gennaro, di San Gaudioso e di San Severo, autentici tesori sotterranei.
‘Le Catacombe di Napoli’: dal docu-film al ‘docu-MOOC’
[vc_row][vc_column width=”1/2″][vc_column_text css=”.vc_custom_1620048882397{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”]E proprio questo è il cuore del nuovo docu-film, prodotto da Upside Production ed intitolato non a caso ‘Le Catacombe di Napoli’. Il documentario è stato scritto e diretto dal giovane regista Andrea De Rosa ed è andato in onda in anteprima su Sky Arte il 19 aprile, pur essendo sempre disponibile on demand.
«Con questo lavoro per immagini – ci dice subito De Rosa – volevamo innanzitutto descrivere in modo chiaro e coinvolgente quel legame che congiunge la storia e l’architettura delle catacombe con le numerose iniziative di impresa sociale attualmente in corso nel rione e che rappresentano un esempio di gestione dal basso. Ma abbiamo anche un secondo obiettivo – aggiunge -, che è quello della alta formazione». [/vc_column_text][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”26234″ img_size=”full” css=”.vc_custom_1620048844381{margin-top: 20px !important;margin-bottom: 20px !important;}”][/vc_column][/vc_row]Il contenuto del documentario infatti si avvale dell’intervento di professori universitari ed esperti, mentre i vari segmenti tematici del docu-film, oltre a costituire il filo narrativo, confluiscono anche in un MOOC (Massive Open Online Course), ovvero un percorso di alta formazione messo in campo da Federica Web Learning, che è il Centro di Ateneo per la sperimentazione e la diffusione della didattica multimediale dell’Università di Napoli Federico II.
Il corso relativo alle catacombe diventa così “Il primo Docu-MOOC di Federica”, come recita il sito ufficiale, comprendente anche alcune slide ad integrazione dei contenuti filmati. L’accesso è completamente gratuito, previa iscrizione sulla piattaforma federica.eu, che fra le altre cose risulta essere una tra le prime a livello internazionale nella produzione di questi contenuti digitali di qualità.
Il ‘Sistema Sanità’
‘Le Catacombe di Napoli’ è stato preceduto da un altro film, dal titolo ‘Il Sistema Sanità’, le pietre scartate, anch’esso visibile on demand su Sky Arte. Un lavoro, diretto dallo stesso De Rosa insieme a Mario Pistolese, che questa volta ripercorre l’intera vicenda della vasta rete di associazioni grazie alla quale, dall’esperienza iniziale de La Paranza in poi, negli ultimi quindici anni si è assistito ad una vera rigenerazione del Rione Sanità.
«Questo docu-film – racconta ancora De Rosa – ci ha permesso di mettere in luce il ruolo chiave di Don Antonio Loffredo e contemporaneamente il lavoro enorme fatto dalla comunità del quartiere, per valorizzare i luoghi e soprattutto i ragazzi (le pietre scartate) che altrimenti non avrebbero avuto altra scelta che abdicare in favore della rassegnazione. ‘Il Sistema Sanità’ è stato inizialmente presentato come progetto nel 2018 al Social Film Fund, promosso da Fondazione CON IL SUD e Apulia Film Commission.
Siamo quindi risultati tra i vincitori e per realizzare il film ci siamo avvalsi di ‘Apogeo Records’, uno studio di registrazione e produzione musicale, e dalla stessa Upside production, che invece si è occupata di immagine. Due esperienze creative, sorte anch’esse nell’ambito di quel vasto ecosistema associativo del rione che oggi confluisce nella ‘Fondazione Comunità di San Gennaro’, insieme ad altre realtà quali ad esempio il Nuovo Teatro Sanità, Casa dei Cristallini e Sanitansamble».
Un modello da replicare
La forza di questa rivoluzione urbana e sociale però, oltre che sull’impegno e sulla partecipazione del quartiere, si fonda prima ancora su solide basi metodologiche e filosofiche. «Il “modello Sanità” si sta rivelando come una delle esperienze culturali più significative in Italia – conferma Andrea De Rosa -. Tutto ruota attorno ad alcuni concetti di riferimento come la sussidiarietà, per cui è fondamentale affidare la cura dei luoghi alle persone che li abitano e ne comprendono il significato, e la generatività delle cose e degli spazi, che ci suggerisce quanto possano moltiplicarsi le opportunità condividendo le risorse insieme agli altri, secondo un’idea di economia circolare virtuosa ed anche vantaggiosa.
L’obiettivo adesso è quello di creare nuovi presidi nei quali replicare quanto di buono è stato già fatto nel rione – conclude il regista -. ‘L’altra Napoli Onlus’, che fa parte dell’universo Sanità, ha infatti avviato il progetto ‘Forcella alla luce del giorno’, nell’omonimo quartiere, per realizzare un grande centro educativo e ricreativo dedicato ai ragazzi, chiamato ‘La casa di vetro’, situato in un ex vetreria di oltre 600 metri quadrati.
Infine, insieme al professore Lello Savonardo, che insegna “Teorie e tecniche della comunicazione” e “Comunicazione e culture giovanili” alla Federico II, stiamo lavorando anche ad una nuova produzione audiovisiva, che intitoleremo ‘I linguaggi della creatività’».
Per vedere il trailer “Le Catacombe di Napoli” clicca qui
Di Giovanni Aiello[vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row]
Giornalista pubblicista dal 2002. Ha collaborato con radio e giornali sia campani che nazionali, occupandosi di cronaca, ma anche di tv e spettacoli, di sport e di automative, trattando tutto sempre con un occhio speciale sull’attualità e sulle rivoluzioni quotidiane.