Dream of Italy: Le eccellenze casertane promosse negli USA
La Provincia di Caserta, le sue bellezze e le sue eccellenze storico-culturali e enogastronomiche continuano a riscuotere successo in giro per il mondo e, in particolar modo, negli Stati Uniti. Terra di lavoro, infatti, sarà protagonista di una puntata di Dream of Italy, noto programma tv targato PBS, azienda americana di televisione pubblica, facente parte di un network che comprende ben 349 stazioni tv nazionali.
Per lanciare la puntata che interesserà Caserta e la sua provincia, già disponibile on demand, l’emittente statunitense ha comunicato: “Sapevi che nel sud Italia esiste un palazzo di 1.000 stanze che rivaleggia con Versailles? (VIDEO)
Lo spot promozionale di PBS si rivolge cosi ai telespettaori: “Unisciti alla conduttrice Kathy McCabe mentre viaggiamo a Caserta per visitare questa Reggia davvero incredibile (è apparsa anche in Star Wars). La provincia ospita anche affascinanti rovine antiche dove un tempo combattevano i gladiatori, come a Santa Maria Capua Vetere. È una cittadina vicina potrebbe essere la patria della migliore pizza del mondo, preparata dall’acclamato chef Franco Pepe, nel suo famoso ‘Pepe in Grani’”.
L’itinerario
Dunque, nel corso della puntata casertana, Kathy McCabe accompagnerà i telespettatori alla scoperta delle meraviglie della Reggia Vanvitelliana e nel suggestivo Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, il secondo più grande al mondo, alle spalle del solo Colosseo.
Non mancherà, inoltre, un “pit-stop” presso l’ormai nota pizzeria di Caiazzo – Pepe in Grani – gestita da Franco Pepe, già intervistato da ItaliaReportUsa un anno fa. “Quando sogno la pizza, sogno quella di Franco Pepe”, ha dichiarato sui propri canali sociale la conduttrice Kathy McCabe, ” che per il terzo anno consecutivo si è classificata come la migliore al mondo, secondo Best Chef Awards. Nel corso della visita a Caiazzo, Franco mi presenterà i suoi produttori di fiducia”.
La Reggia vanvitelliana pronta a stupire gli USA
Naturalmente, stando alle premesse almeno, la principale protagonista dell’episodio Made in Terra di lavoro sarà l’iconico palazzo reale di Caserta, simbolo della città e, più in generale, della provincia stessa. (VIDEO)
La residenza borbonica, inaugurata nel 1774, è stata nominata patrimonio UNESCO nel 1997. L’edificio ha pianta rettangolare, con quattro cortili interni divisi dai due corpi di fabbrica centrali che si intersecano perpendicolarmente. Le due facciate sono realizzate in laterizio e travertino con basamento a bugnato, doppio ordine di finestre e balaustra sull’ultimo piano. Dall’atrio del palazzo si accede al vestibolo inferiore, con prospettiva sui quattro cortili che aprono la vista sul meraviglioso parco.
La sala del trono, l’incredibile scalone d’onore, il teatro di corte, gli appartamenti reali e la sala del consiglio rappresentano sicuramente le principali attrazioni ospitate dalla reggia vanvitelliana, ormai sempre più spesso meta prediletta dai turisti italiani e non solo, come dimostrano anche i dati registrati lo sorso dicembre.
L’Anfiteatro di Santa Maria, secondo solo al Colosseo
L’altro grande sito protagonista della puntata di Dream of Italy, già disponibile negli USA, sarà senz’altro l’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, il secondo in ordine di grandezza tra tali tipi di monumenti nell’Italia antica, dopo il Colosseo.
Quest’ultimo fu innalzato tra la fine del I e gli inizi del II secolo d.C.: l’edificio, in genere adibito agli spettacoli gladiatori, presentava in origine i quattro ordini canoni di spalti, accessibili attraverso scale interne ed esterne, e si apriva in facciata con ottanta arcate realizzate in blocchi di calcare di uguale ampiezza ad eccezione di quelle poste in corrispondenza dei quattro punti cardinali, coincidenti con gli ingressi principali. Esse erano enfatizzate dalla presenza di semicolonne appoggiate ai pilastri in ordine tuscanico, come quelle in parte conservate all’entrata orientale. Le chiavi d’arco dei primi due ordini di archi della facciata erano arricchite da 240 busti a rilievo di divinità.
Fu definitivamente liberato da enormi ammassi di terra tra il 1920 ed il 1930, con numerosi successivi interventi di restauro conservativo nel tempo. Annesso all’Anfiteatro vi è il ‘Museo dei Gladiatori’ dove sono stati presentati al pubblico, per la prima volta, gli elementi superstiti della decorazione della struttura.