WaitHero, la food tech startup italo-inglese pronta a rivoluzionare il mondo della ristorazione
WaitHero nasce nell’ottobre 2019 a Torino, dalle menti di due amici di vecchia data, Gianandrea Siccardi e Andriy Dovzhenko. Il primo è appassionato ed esperto di finanza e gestione aziendale, mentre il secondo è da anni nel settore dell’Ho.Re.Ca, conoscendone quindi forze e debolezze.
Durante un pranzo insieme in un giorno qualsiasi si resero conto di quanto fosse affollato il locale nel quale si trovavano all’ora di punta: decine e decine di impiegati e lavoratori a fare la coda alla cassa per pagare e camerieri pieni di comande che gestivano con difficoltà. Da lì nasce dapprima l’idea di velocizzare la pausa pranzo di chi lavora, ma come si sa un lampo di genio ne tira un altro e così si arriva al progetto attuale di WaitHero. La start up si propone di aiutare sia i ristoratori, rendendo più efficiente e profittevole la gestione e il servizio nei locali, sia i clienti migliorando la loro esperienza all’interno dei locali.
WaitHero: il progetto
Ma conosciamo meglio la mente e CEO del progetto Gianandrea Siccardi: laureato in Management dell’Informazione e della Comunicazione aziendale presso la scuola di amministrazione aziendale di Torino, con un Master of Science in Finance in Bocconi durante il quale si trasferisce negli USA per frequentare un Master in Business Administration alla Vanderbilt University nel Tennessee. E’ proprio nel corso dei suoi vari studi che matura l’interesse per la finanza e la tecnologia, due ambiti di competenza che gli risulteranno molto utili nello sviluppo da zero di un progetto.
Ha gestito le aziende di famiglia nel settore dell’elettronica per l’industria e del real estate, ma fin dai tempi dell’università ha sempre avuto una vocazione verso lo studio e la ricerca di soluzioni innovative a supporto del settore ristorazione & hospitality. Ed è proprio quando il suo desiderio di aiutare e rivoluzionare la ristorazione incontra il supporto e l’entusiasmo di soci, e amici, illuminati che condividono la sua stessa vision che prende vita WaitHero, la piattaforma volta a creare una ristorazione più sostenibile, più integrata e più profittevole.
Una volta sviluppata l’idea è stato necessario trovare il capitale iniziale per poterle donare forma e concretezza. Chiacchierando con un caro amico e compagno della Bocconi, Mirco Bulega, Gianandrea racconta il progetto e la storia di WaitHero, menzionando tra le varie funzioni offerte dalla sua azienda la possibilità di effettuare i preordini, cosi che i clienti possano ordinare il pasto ancor prima di arrivare al ristorante. Il caso ha voluto che Mirco avesse già in mente da anni il sistema delle preordinazioni: si innamora così dell’idea e diventa il primo angel investor dell’azienda. Mirco vive in Inghilterra ed è manager di uno dei più importanti Hedge Fund di Londra, così la sua entrata in azienda segna l’inizio dell’ascesa.
La mission
La mission principale secondo quanto affermato da Gianandrea è quella di “diventare la miglior piattaforma digitale evoluta per l’ambito della ristorazione sia dal lato del cliente, sia dal lato del ristoratore’’. WaitHero infatti è molto di più di un menù digitale, è un nuovo cameriere nella squadra di ogni ristoratore. E’ stato pensato come un sistema semplice, intuitivo e sicuro per la gestione di qualsiasi ristorante e per una maggiore attenzione ai clienti. Il grande vantaggio di WaitHero è quello di unire in una sola piattaforma tutti i servizi che generalmente richiedono ai ristoratori la gestione in contemporanea di piattaforme diverse e ai clienti il download di molte App sui loro dispositivi.
Ponendosi come una ALL IN ONE solution WaitHero mette infatti a disposizione dei ristoratori un’unica piattaforma digitale ed evoluta a supporto della gestione interna del loro locale inclusa di menù digitale personalizzabile e multilingua, mentre dal lato clienti fornisce un’unica App che convoglia al suo interno tutti i servizi includendo ordinazione all’interno del locale, booking, pre ordinazione, take-away e delivery.
WaitHero e l’universo fin-tech
Ma non è finita qui. WaitHero si è insinuata anche nell’universo fin-tech, sviluppando un proprio sistema di pagamenti e di scambio di denaro. I clienti dei locali possono pagare il conto tramite app e lasciare mance, allo stesso tempo possono richiedere e scambiare denaro tra loro con un semplice click, in questo modo dividere il conto diventa ancora più facile e i consumatori hanno ancora più alternative di pagamento tra cui scegliere.
Altro vantaggio competitivo dell’azienda è rappresentato dalla presenza di un algoritmo sviluppato sulla base delle preferenze ed esigenze del cliente; questo avrà infatti la possibilità di modificare facilmente le sue scelte, aggiungendo e togliendo ingredienti, supportato da un menù adattivo che si evolve in base alle scelte ed alle abitudini alimentari della persona, migliorando così la customer experience. Grazie a questa avanguardia tecnologica il team di WaitHero confida che nei prossimi cinque anni l’azienda avrà il suo boom, diventando uno dei più importanti unicorni nati in Italia!
Inoltre per dare l’opportunità ai ristoratori di allargare la loro clientela e ottenere maggiore visibilità WaitHero offre a tutti i tipi di ristoranti il menù digitale gratuito, con la possibilità di cambiarlo e modificarlo in qualsiasi momento; questo ha l’obiettivo di creare una sorta di vetrina digitale dove tutti i ristoranti vengono esposti con i loro rispettivi menù e resi visibili da chiunque scarichi l’App.
Una crescita costante
A partire dalla sua costituzione (marzo 2021) fino ad ora la start-up è cresciuta in maniera incredibile, in primis dal punto vista finanziario; grazie al cash equity di 450.000£ appena ottenuto raggiunge ad oggi una valutazione di 1,65 milioni £ che corrispondono a circa 2 milioni di euro. Tra i 36 investitori che hanno creduto nel progetto e contribuito alla crescita dell’azienda si annoverano la British Business Bank, SFC Capital, Hedge Fund Managers, Senior Bankers, Alumni Bocconi, Alumni Saa, quote rosa, fasce protette, ristoratori e altre figure di rilievo da sette nazioni diverse.
Una sostanziale crescita è avvenuta anche dal lato delle risorse umane coinvolte; l’organigramma dell’azienda si è allargato molto e se agli inizi i membri si contavano sulle dita di una mano ad oggi più di 40 persone sparse tra Italia ed Inghilterra si adoperano ogni giorno per garantire il massimo della produttività dal punto di vista informatico, operativo, grafico, di marketing – comunicazione e sales.
Dall’incontro di due amici in un ristorante è nata una delle più promettenti start-up italiane, pezzo dopo pezzo in poco più di un anno è stata costruita una solida realtà e ora è disponibile su tutti gli store online la sua app. Non resta ora che scaricarla e far parte del futuro della ristorazione.